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STUDIO DI FISIOKINESITERAPIA BIO3 (COSENZA)

                                      PROF LUIGI IPPOLITO

IMPIEGO DELLE ONDE ELETTROMAGNETICHE IN MEDICINA. UTILIZZO DELLA ELETTROMAGNETOTERAPIA AD ALTA FREQUENZA E BASSA INTENSITA’ IN TERAPIA FISICA.

 

INTRODUZIONE

 

Cosenza lì 21 marzo 2007

 

L’uso delle onde elettromagnetiche,a scopo terapeuco risale ad alcuni decenni di anni fa.

Inizialmente venivano utilizzati apparecchiature di magnetoterapia a bassa frequenza( tipo Ronefor) con frequenze inferiori a 100 Hz ed intensità variabile da 1/150 Gauss.

Grazie agli studi sui campi elettromagnetici ad alta frequenza dell’illustre Proff.Victor Marcel Fellus (anno 1979/80) e un’evoluzione tecnico scientifica e clinica,abbiamo concentrato i nostri interessi  verso una sperimentazione riguardo  le emissioni di campi elettromagnetici ad alta frequenza e ad intensità variabile (20MHz).

La nostra sperimentazione è rivolta principalmente a quest’ultimo tipo di frequenza (Alta) ed a intensità variabile con la particolare emissione di un campo magnetico a bassa frequenza,trasmesso attraverso una bobina di max 30 gauss,direttamente nell’elettrodo attivo da applicare localmente sulla cute del paziente.

Ho deciso onde evitare confusione tra i vari parametri di frequenze e quindi di terapie,di denominarla Elettromagneto terapia a media frequenza.

Cosi applicata la E.M.T. non genera modificazioni termiche locali di rilievo,consentendo la rapida dispersione del calore indotto e provocato dalla minima emissione della B.F. incrementando la temperatura delle zone trattate solamente di alcuni decimi di grado.

Cio permette l’utilizzo di questa metodica anche in caso di artropatie infiammatorie acute e subacute.

Gli effetti biologici delle onde elettromagnetiche ad alta frequenza e ad intensità variabile non sono completamente noti.

Il meccanismo d’azione dei CEMP emessi in forma d’onda pulsata quadra e di emissione conseguente di onde spurie possono essere ricondotti a :

-modificazioni in senso normalizzativo della conducibilità elettrica delle zone lese,precedentemente   alterata  dalla patologia infiammatoria.

 

  • -ripristino dell’equilibrio degli scambi elettrolitici di membrana dipendenti dalla

      pompa sodio potassio ( Na + K + ) .

  • -Incremento del flusso ematico periferico per la vaso dilatazione periferica .
  • -modulazione di alcuni meccanismi di tipo neuro-ormonale e stimolo al sistema

      immunitario (immunità cellulare).

 

Gli effetti della E.M.T. vengono pertanto sfruttati in campi diversificati,sulla base di:

-AZIONE ANTI-INFIAMMATORIA ED ANTIEDEMIGENA

-AZIONE ALLA RIPARAZIONE TESSUTALE CICATRIZZIALE

-AZIONE VASODILATANTE                                                                          

-AZIONE ANTALGICA

-AZIONE REGOLATRICE DEL SISTEMA IMMUNITARIO

-AZIONE REGOLATRICE DEL PROCESSO NEURO-ORMONALE

Scopo del presente studio è di valutare retrospettivamente l’efficacia di tale metodica nella popolazione trattata nel corso di un anno nel nostro centro.

 

MATERIALI E METODI

 

Sono stati valutati i pazienti afferiti nel corso dell’anno 2007 presso il nostro centro di medicina fisica e riabilitazione per essere sottoposti a cicli di E.M.T.,con indicazioni varie.

L’indicazione a tale metodica terapeutica viene sempre consigliata da figure mediche specialistiche.

Le apparecchiature da noi utilizzate (Magneto Field - Magneto Tens)  nel nostro centro sono di tipo trasportabile con batterie ricaricabili, a frequenza portante di 20 MHz, oscillazione di frequenze da 500/10000 Hz ed un campo magnetico a bassa frequenza di pot.max.30 Gauss a scansione automatica da 10/100 Hz prodotte dalla Medi Group Srl di Milano .

Tale apparecchiatura è dotata di 25 programmi terapeutici predefiniti dove è possibile evidenziare le varie patologie visivamente sul display retroilluminato.

Le quattro uscite predisposte sull’apparecchiatura consentono di intervenire sia localmente per mezzo delle antenne in dotazione che contemporaneamente sulla stessa patologia, su distretti piu’ estesi utilizzando la stuoia Biomagnetica.

La metodica di trattamento prevede un tempo di seduta fissa,solitamente fissato in 30 minuti,ed un numero di sedute variabili a seconda del tipo,estensione e gravità della patologia trattata.

Il magneto tens si differenzia rispetto al magneto field in quanto associa alla elettromagnetoterapia la terapia tens per contrastare più velocemente  il sintomo dolore ,lavorando a scelta con due frequenze (20-85Hz).

Per questa sperimentazione sono state effettuate come standart applicativo una media di 20 sedute,per patologie tipo ritardi di consolidamento di fratture,pseudo artrosi, piaghe, ecc.

I cicli sono stati ripetuti.

La durata media complessiva dei trattamenti è risultata essere di 20 sedute.

I pazienti trattati sono stati complessivamente 336 di cui 136 maschi e 200 femmine per un totale di 6720 sedute.

Le patologie che hanno fornito l’indicazione alla terapia elettromagnetica sono state riportate in Tab.A

Le sedi trattate,con il relativo numero di pazienti e di sedute sono riportate in Tab.B

All’inizio e alla fine di ogni trattamento,per le patologie con componente dolorosa, è stato chiesto ai pazienti di quantificare la sintomatologia algica mediante scala analogica-visiva (VAS), con punteggio da 0 a 10 (0=assenza di dolore-10 massimo dolore sopportabile).

Al termine della terapia è stato chiesto ai pazienti il grado di tollerabilità della stessa,valutato come compliance soggettiva e se vi è stata comparsa o meno di effetti collaterali.

 

 

RISULTATI

 

I risultati ottenuti sono riportati nelle tabelle C-D.

Come effetti collaterali, è stata rilevata la leggera comparsa di un innalzamento della soglia del dolore nella zona trattata in 4 (quattro pazienti) (1,2 %), Il problema è stato risolto  interrompendo le sedute per un paio di giorni dopo di che i pazienti hanno proseguito le terapie tranquillamente.

Nella tabella D viene proposta una valutazione qualitativa dei risultati ottenuti,assegnando arbitrariamente il valore di Ottimo ad una riduzione percentuale del dolore >50% rispetto al punteggio iniziale, di Buono a una riduzione del dolore compresa tra 25 e 50 % e di discreto se < 25%.

Abbiamo assegnato il valore di Nullo in caso di variazioni individuali inferiori al 10%.

Relativamente ai ritardi di consolidamento di frattura,indipendentemente dalla sede della frattura  stessa,si è ottenuta una Ottima formazione del callo osseo (su 50 pazienti) in 25 casi (50%) in 15  Buona (30%) Discreta in 10(20%), come da valutazione ortopedica clinico radiografica a distanza di 30/60 giorni.

Relativamente alla valutazione qualitativa dei risultati, non si sono ottenute variazioni apprezzabili  (Nullo) globalmente sui pazienti trattati indipendentemente dalle zone interessate.

Come da valutazione finale dei pazienti interpellati la terapia ad onde elettromagnetiche (E.M.T.)è risultata essere in tutti i casi ben gradita e tollerata anche in considerazione dell’assenza di significativi effetti collaterali.

 

CONCLUSIONI

 

I risultati di questo studio  ci fanno notare che la metodica terapeutica da Noi utilizzata (E.M.T.a media frequenza) è stata ben tollerata dai pazienti sia in patologie croniche che in processi acuti,dotata di buona efficacia nel controllo di sindrome dolorose di varie etimologie oltre che utilissima nella fase antiedemigena e di calcificazione e ritardo di consolidamento osseo.

E’ ipotizzabile che l’applicazione di tale metodica di terapia fisica, oltre che un beneficio per i pazienti  in termini di qualita’ di vita,possa rappresentare anche un fattore di riduzione nel consumo di farmaci analgesici ed antinfiammatori.

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

  • FELLUS M. Effetto terapeutico di trasmissione di onde Hertziane di potenza molto bassa .Bruxelless Medical 1977;57:12.
  • FELLUS M. Frequenze UHF specifiche per stimolazione cellulare e processi di guarigione .2nd Annual brag,Oxford ,1982.
  • BASSET C. A. L.., PAWLUK R. J., PILLA A. A.: "Augmentation of bone repair by inductively coupled electromagnetic fields". Science, 184, 575, 1974.
  • CAROLI G. C.: "Possibilità attuali e future dei campi magnetici". Aggiorn. di elettromagneto­medicina, 7, 63, 1985.
  • HONNART F., PATEL A.: "Etude de l'action de l'energie electromagnetique de haute frequence en chirurgie orthopedique et traumatologie. A propos de 65 cas". Gaz. Med. de France, 87, n° 17, 9-5-80, 2196-2198.
  • JONHSON C. C.: "Biological effects of Electromagnetic waves". Boulder, 1975.
  • PRESMAN A. S.: "Electromagnetic fields and life". Plenum Press, N. Y., London 1970.
  • SCOTT J., HUSKISSON E. C.: "Graphic rapresentation of pain". 2, 175-184, 1976.
  • ZECCA L., COSTI P.: "Sulle possibili applicazioni terapeutiche delle onde elettromagnetiche pulsate". 3° Congresso Mondiale delle Medicine Naturali, Firenze 1977.
  • WARNKE U., POPP F.A.: "Electromagnetic Bio-Information". 195, Urban & Schwarzenberg, Munchen 1979.

 

 

TABELLA A : patologie trattate con EMT.

 

 

ARTROPATIE DEGENERATIVE
(artrosi in fase algica)

Cervicoartrosi
Spondiloartrosi lombo-sacrale
Gonartrosi
Coxartrosi

 

ARTROPATIE INFIAMMATORIE

Periartrite scapolo-omerale
Epicondilite

FRATTURE RECENTI

RITARDI DI CONSOLIDAZIONE

 

MORBO DI SÜDECK

OSTEOPOROSI

 

 

 

SEDE


PAZIENTI

 

M

 

F


SEDUTE

 

M

 

F

 

Rachide cervicale

 

45

 

10

 

35

 

900

 

200

 

700

 

Rachide lombare

 

98

 

48

 

50

 

1960

 

960

 

1000

 

Ginocchia

 

48

 

35

 

13

 

960

 

700

 

260

 

Scapolo-omerali

 

45

 

10

 

35

 

900

 

200

 

700

 

Coxo-femorali

 

15

 

5

 

10

 

300

 

100

 

200

 

Gomiti

 

35

 

10

 

25

 

700

 

200

 

500

 

Tibio-tarsiche

 

10

 

03

 

7

 

200

 

60

 

140

 

Mani e Piedi

 

25

 

10

 

15

 

500

 

200

 

300

 

Polsi

 

15

 

5

 

10

 

300

 

100

 

200

 

TOTALE

 

336

 

136

 

200

 

6720

 

2720

 

4000

TABELLA B: sedi trattate.

TABELLA C: sedi trattate.

 

SEDE

VAS iniziale
(media)

VAS finale
(media)

 

D%

 

Rachide cervicale

 

7.2

 

5.9

 

-18.0

 

Rachide lombare

 

7.9

 

4.3

 

-45.6

 

Ginocchia

 

8.5

 

4.2

 

-50.6

 

Scapolo-omerali

 

6.8

 

3.3

 

-51.5

 

Coxo-femorali

 

6.3

 

4.3

 

-31.7

 

Gomiti

 

8.3

 

6.0

 

-27.7

 

Tibio-tarsiche

 

5.9

 

4.5

 

-23.7

 

Mani e Piedi

 

5.4

 

3.9

 

-27.7

 

Polsi

 

6.7

 

4.6

 

-31.3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                                               

 

 

 

TABELLA D: valutazione qualitativa dei risultati.

 

 

SEDE

 

RISULTATO

 

Rachide cervicale

 

Discreto

 

Rachide lombare

 

Buono

 

Ginocchia

 

Ottimo

 

Scapolo-omerali

 

Ottimo

 

Coxo-femorali

 

Buono

 

Gomiti

 

Buono

 

Tibio-tarsiche

 

Discreto

 

Mani e Piedi

 

Buono

 

Polsi

 

Buono

 

 

                                                             BIO 3 COSENZA  PROF LUIGI IPPOLITO

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